
Secondo stime correnti 80-100 mila sarebbero i combattenti jihadisti dell’Isis, di cui 3000 sarebbero europei e 48 italiani. Circolano sul web informazioni anche sulla presenza di occidentali tra le fila dei resistenti curdi.In Ucraina si sono formate neo-brigate internazionali di antica memoria ed anche tra queste sono presenti italiani. Siano essi volontari ideologici o mercenari, questi neo-brigasti costituiscono un fenomeno significativo, per quanto ancora contenuto, che ci indica un profondo e grave mutamento sociale in corso. Un fenomeno che non ci è estraneo e che non va sottovalutato, come è accaduto in questi ultimi decenni per il virus Ebola.
Che i giovani di ogni popolo (sappiamo quanto le condizioni culturali, sociali ed economiche nei nostri paesi occidentali, in particolare in Italia, abbiano prolungato tale status) siano i più esposti ad assumere comportamenti estremi per il loro bisogno di appartenenza sociale e di identificazione con principi e valori alternativi alle autorità esistenti è fenomeno noto e studiato. Del resto i poteri degli Stati e le dittature del secolo scorso hanno saputo bene come utilizzare queste potenzialità (arruolamento dei giovani e loro preparazione alla guerra).
Tuttavia, pur conoscendo i metodi e gli effetti di tale reclutamento (la posizione del dito indice nelle due immagini qui sopra esprimono tuttavia una differenza culturale profonda: in alto verso il cielo o diretto verso di te), come spiegare il fatto che la propaganda jihadista, con il suo uso studiato delle tecniche del marketing, si presenta come attrattore per alcuni giovani? È come se nelle società occidentali si fosse sviluppata una sorta di autoimmunità sociale e si manifestasse la radicalizzazione dei conflitti interni all’occidente proiettata in un teatro di guerra straniero al fine di potersi esprimere con l’azione.
Si tratta di una perdita o mancanza di identità che porta sempre più numerosi cittadini, per lo più in età giovane, a disconoscere i principi sui quali si è fondata la loro formazione e per i quali dovrebbero reagire contro ogni minaccia ma che al contrario rivolgono contro di essi la propria ostilità. Che il tramonto dell’occidente si manifesti con un’autoimmunità sociale?