Teoria dell’evoluzione culturale

Work in progress.

Si riassume qui quanto appreso durante tutto il percorso formulandolo in enunciati  quelle che si prospettano essere leggi con la stessa validità di quelle evolutive.

Premessa.

Il modo di esserci della materia è in continua trasformazione, ogni emergenza naturale nasce da ciò che l’ha preceduta ma si presenta all’essere con nuove potenzialità che obbediscono diversamente alle leggi che le hanno precedute, costituiscono un nuovo modo di esserci.
I sistemi olistici oltre a rappresentare nuovi modi di esserci che rispondono diversamente alle leggi preesistenti rispondono a leggi diverse che vengono in essere con il nuovo modo di esserci.
I nuovo modi di essere si definiscono emergenze.
Il ci dell’essere ovviamente è il modo di essere della materia. Rimane che il meccanismo fondamentale evolutivo dell’intero cosmo si basa su questo principio: l’emergenza, qualcosa che c’è e che prima non c’era e che apre l’Essere a sempre maggiori possibilità.
Questo è stato, è, e accadrà.
Questa dinamica riguarda sia l’evoluzione fisica che l’evoluzione filogenetica, che l’evoluzione culturale.
La scienza indaga il positum, ma solo un domandare più originario ha portato alle più grandi scoperte e alla formulazione di nuove teorie, la scienza non è solo applicativa ma anche teorica.
L’ a che ? È fondamentale per tutte le discipline.

La Cultura nasce dalla Natura.

Le regole nascono dalle leggi evolutive; sono le leggi evolutive sintetizzate nella sopravvivenza del più adatto applicate non solo all’individuo ma al gruppo che determinano la cultura del gruppo, sopravvive il gruppo che ha le regole più adatte a far sopravvivere il gruppo, con il gruppo sopravvivono le regole.
Questa costituisce la prima legge dell’evoluzione culturale.
In pratica sopravvivono quei gruppi che hanno una maggiore adattabilità e con la loro sopravvivenza sopravvivono anche le regole che ordinano il gruppo. Questo postulato ha un importante corollario: le regole non sono un parto del singolo, nessuno le ha pensate, ma una necessità naturale. Le regole non sono state fatte da nessuno.

Tutto si trasforma.

Primo enunciato
Tutto avviene senza soluzione di continuità.
Questo postulato appartiene alla generalità dell’essere, Psyche cosmos, riguarda sia la materia che lo spirito, tanto da costituire legge universale.

Secondo enunciato
La materia è in continua trasformazione e a distanza di tempo il generato esce dal piano dell’essere del  generante. Muta nella sua totalità il modo di esserci.

Rimanendo anche alla sola res extensa ogni cambiamento dell’esserci porta ad emergenze che si relazionano nell’essere in modo differente e totalmente nuovo. Dai quark fino ai sistemi olistici come il cervello il modo di esserci della materia non è mai stato lo stesso.
L’emergenza apre sempre a nuove possibilità e a leggi diverse.
Questa legge: tutto si trasforma, riguarda anche lo spirito il suo modo di esserci fino all’ex-sistenzia che si realizza nella specie Homo e il tutto cambia è alla base anche dell’evoluzione culturale.

Primi enunciati dello spirito.

La cultura non appartiene più alla materia ma appartiene allo spirito. Non un modo diverso di esserci della materia ma un modo di esserci diverso dalla materia.

La natura dell’esserci diviene dualista.
Il ci dell’essere cambia di significato. Con l’Anima mundi comincia l’ex-sistenzia.

La seconda legge evolutiva culturale può essere così formulata: tra tutte le idee possibili sopravvivono solo le idee più adeguate. Le idee più adeguate sono le idee che più rispondono al principio di realtà.
La realtà nel suo principio funge da attrattore dando a quelle idee che lo incontrano una maggiore possibilità di fissarsi nella cultura. La cultura si trasmette per via extracromosomica, appartiene allo spirito.

Corollari:

1) Le idee viaggiano nella cultura come i geni nella natura, gli individui sono solo veicolari.
2)  Le idee si fissano quando sono vere, la verità funge da attrattore.
3)  Le idee non adeguate vanno alla deriva.

Sopravvive solo ciò che è vero.

Il positum culturale si fissa prima negli individui (cultura labile) e poi nei libri o altri substrati (cultura stabile).
È inevitabile che le idee incontrino la realtà, in scienza le idee che incontrano la realtà si dicono vere.
Sono vere solo quelle idee che hanno incontrato la realtà fattuale e possono essere dimostrate secondo le regole scientifiche.
Ma una altra realtà è venuta in essere con il dualismo è nata la realtà dello spirito, a questa realtà appartiene una verità differente dalla verità fenomenica che necessità di trovare la sua dimostrazione.
Queste verità può essere parimenti indagata e portare a verità che anche se non provabili secondo i principi appartenenti alla scienza possono arrivare a essere dimostrate in quanto ovvie logiche e incontrovertibili.

Le teorie che affermano verità ovvie, logiche e incontrovertibili sono vere ed hanno pari dignità di qualsiasi verità scientifica.
Su questi principi è stata accettata dalla scienza anche la teoria dell’evoluzione
Su questi principi deve essere accettata qualsiasi teoria che riguardi lo spirito e non la materia.
Il postulato Heideggeriano, la Verità c’è, è universale riguarda la materia come lo spirito.

Commento.

Ai nostri giorni le uniche certezze raggiunte sono dovute alla scienza, la scienza si è occupata del positum materiale (res extensa) il positum dello spirito (res cogitans) deve ancora essere indagato da quella filosofia che ha arrestato la propria evoluzione ponendo come onere della prova i soli  criteri della scienza, la sua epistemologia. Un postulato dello spirito per cui nulla può essere provato come vero se non scientificamente provato.

La nuova logica da me proposta trova dimostratamente vero ciò che è ovvio, non ovvio a tutti, ma ovvio in linea di principio. Raggiunto l’ovvio si raggiunge anche la verità. L’ovvio appartiene all’evidenza che solo con lo spirito può essere dimostrata e dallo spirito recepita.
Così come non è possibile parlare di scienza con un gatto non è possibile parlare di spirito a chi di spirito non parla. L’essere dello spirito non è mai lo stesso. La verità sedimenta nel positum ed è lì per essere raccolta, nel passato come nel futuro purché la si cerchi e la si cerchi in modo logico con lo spirito.
Con la logica del reale si possono cercare le verità dello spirito che sono sulla strada della Verità filosofica.

Anche la Verità scientifica non è ancora stata trovata nessuno sa veramente che cosa sia la materia, che cosa sia l’energia, se sia esistito veramente il big bang, né che cosa sia il tempo, la gravità, dentro a che si sia espanso l’universo, se fosse ritenuto dentro al niente, o il niente contenesse potenzialmente il tutto, tutto l’universo… Quando la scienza trova risposte si trovano ancora più domande.  La Verità è inconoscibile.

Questo non significa che la via non sia stata aperta e che non si debba continuare a cercare la Verità  è anzi la sua ricerca la convinzione assoluta della sua esistenza ad aprire la via.
Allo stesso modo un’indagine sullo spirito è dovuta una nuova via è aperta, anche lo spirito come la materia deve cercare la sua Verità, anche le verità spirituali troveranno i loro attrattori.
Così come sono emerse le verità scientifiche emergeranno anche le verità spirituali anche se il processo è più complesso e l’indagine appena iniziata. Molte forze ostacolano oggi la filosofia così come un tempo hanno ostacolato la scienza. Oggi è la scienza stessa nella sua ideologia a fare da impedimento.
Immagino che un tempo di scienza nessuno volesse sentir parlare così come oggi non si vuole sentir parlare di filosofia.

In questa mia opera penso di aver dissotterrato molte verità filosofiche ma come detto esse rappresentano solo i primi passi sulla luna.
Rimane il metodo l’analitica esistenziale in accordo con la logica del reale che quando raggiunge l’ovvio trova la verità. Questa metodologia applicata alla scienza trova le verità scientifiche, quando applicata allo spirito trova le verità filosofiche. Nella scienza viene raggiunta la prova, nella filosofia bisogna raggiungere l’ovvio.

Ma il cammino non è terminato.  Non tutte le strade sono state aperte.  Neppure nella sola filogenesi.
Nell’ontogenesi culturale affronterò più d’appresso la Verità morale, quella morale di cui ho solo decritto la nascita.  Oltre questa vi è la verità teologale, quella che Heidegger chiamava la Verità dell’Essere, ma per ora è in mente Dei. Se la strada per la verità scientifica è stata aperta, quella filosofica si è interrotta, quella morale deve ancora essere aperta, quella teologica poi è al di là da venire.  Queste distinzioni devono essere chiare quando si parla di Verità.  Tutte appartengono alla Verità dell’Essere.

Corollari filosofici

Polveri sottili viaggiano nelle tenebre del cosmo. Attratte dalla gravità, si concentrano in un punto. Nasce una stella e diffonde la luce. Fiat lux, la luce è.  Allo stesso modo dalle tenebre del non essere un’altra energia prenderà vita dopo miliardi di anni a illuminare l’universo, la coscienza.  La coscienza arriva a specchiare l’intero cosmo dentro di sé trovando in sé la forza per espandersi, per crescere ed illuminarsi e illuminare.

Miliardi di miliardi di miliardi di granelli di polvere vanno a creare un unico individuo. una stella.
Dalla Psiche cosmos all’individuazione un’altra energia si è concentrata attraverso un processo chiamato astrazione all’interno di un individuo, allontanandosi dalla propria natura la materia ha dato origine all’altro da sé e l’altro da sé e stato spirito, con lo Spirito attraverso la vita l’Essere si è individuato.
Da ultimo come una supernova la coscienza esplode, si accende come una fiaccola ad illuminare le tenebre.
Questo in sintesi l’accaduto ma ognuno di questi eventi ha del miracoloso. Pensando al tutto rimane difficile credere che l’Essere non sia.  Solo una grande anima può pensare all’Essere e solo per quanto è grande la sua anima.

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