Dunque una “placca africana” preme sulla pianura padana. Non male come segno premonitore sul destino del sud Europa, soprattutto se si ricorda la pressione demografica di eguale provenienza e direzione. Esoterismi e paranoie a parte, ce n’è abbastanza per comprendere quale potrebbe essere il ruolo dell’Italia in Europa e cosa il nostro paese deve fare al più presto per risollevare la propria economia. Quelli che vedono ovunque le “opportunità” (Expo, Olimpiadi) dovrebbero riflettere sulle catastrofi, non soltanto quelle finanziarie.
Dichiara la Ministra Elsa Fornero: “E’ naturale che la terra tremi ma non è naturale che crollino edifici. In altri paesi non succede”. Molto bene Ministro, ora però ci spieghi perché negli altri paesi non succede che crollino chiese, palazzine e capannoni (alti meno di dieci metri), in aree a rischio terremoto, e quindi il suo Governo ci indichi cosa si dovrà fare nei prossimi decenni, nel nostro paese, per riparare agli innumerevoli danni causati dal dissesto idrogeologico e ambientale.
In questi giorni negli Stati Uniti si sono festeggiati i 75 anni del Golden Gate Bridge di San Francisco, che le ricordo fu costruito in quattro anni e rappresentò la prima opera pubblica del New Deal di F.D.Roosevelt. Suggerisca dunque al suo collega Presidente del Consiglio Silvio Monti che forse i terremoti (ancora in corso mentre scrivo) in Emilia Romagna potrebbero per lui rappresentare un buon alibi per rilanciare l’economia italiana (l’Emilia Romagna val bene un Euro!) con un programma di ingenti investimenti, senza per questo rischiare di passare per un Keynesiano.
Da ultimo, colga anche l’occasione che una interessante notizia di cronaca tedesca (già l’ottusa e cinica Germania…) ci offre proprio oggi: un weekend da record, metà paese ha funzionato con il sole, inserendo nel programma di investimenti anche l’obiettivo di una sempre maggiore autosufficienza energetica. Immagine, you can.