Una risata ci seppellirà?

“Le richieste che ci fanno in Europa sono pesanti, sono onerose sul piano del consenso elettorale, ma sono ineludibili. Vi chiedo quindi un mandato pieno per andare a Bruxelles, altrimenti è inutile che io parta”.

Questa frase pronunciata ieri da Berlusconi, rivolto a Bossi, di fronte al Consiglio dei Ministri è stata notata dai cronisti politici  per essere il primo cedimento del premier a fare l’atteso passo indietro : … mandato pieno … altrimenti …

Questa frase è invece significativa perchè disvela la verità e la miseria di un uomo e della cultura politica dominate: l’accettare la realtà di richieste pesanti, ma ineludibili perchè provienenti dall’esterno (Iddio lo vole) e, sopprattutto,  sottolineare la caratteristica di queste richieste per la loro onerosità sul piano del consenso elettorale.

Dunque, per il  Presidente del Consiglio, che ha governato il nostro Paese per quattro legislature, le misure economiche da adottare contro la crisi economica e finanziaria  vanno valutate non in base alla loro efficacia, ma in funzione della loro capacità di mantenere, e perchè no aumentare, il consenso elettorale.

Il che ci  mostra definitivamente la vera ragione della ignavia dell’attuale Governo, il quale  aveva negato fin dagli inizi la realtà e gravità della crisi,  che mai avrebbe potuto intaccare la solidità economica dell’Italia, secondo il principio del non è vero perchè non mi piace.

Non leggi ad personam, non conflitto d’interessi, non frequentazioni equivoche, non frustrazioni sessuali.  E’ condizione sufficiente la gravità di una tale concezione populista della gestione di un governo  di un Paese per squalificare qualsiasi uomo politico.

 

 

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