(P)referendum
Quelli che vorrebbero le centrali nucleari non ci dicono che quando le accendi la produzione di energia elettrica non è modulabile e puoi solo spegnerle, quando le dismetti, con costi enormi. Quelli che “quando non c’è il sole a cosa serve il fotovoltaico?” non ci dicono a cosa serve l’energia prodotta di notte con il nucleare che funziona sempre. Quelli che cercano l’indipendenza energetica non ci dicono nulla sul mercato dell’uranio, fonte esauribile, le cui miniere non sono nostre e il cui prezzo è destinato a crescere con l’aumento della domanda che si vorrebbe indurre. Quelli che ci assicurano sulla sicurezza delle centrali di nuova generazione non ci dicono che un incidente nucleare, sia la sua natura di origine endogena che esogena, è di tale gravità che è sufficiente un solo evento per creare la catastrofe e non ci dicono nulla sulla scelta che di nascosto si sta ipotizzando delle microcentrali, come alternativa alle centrali di media/grossa potenza, scelta che moltiplicando il numero di centrali sul territorio, aumenta la loro vicinanza ai centri abitati in un paese già ad alta densità di popolazione, con ciò moltiplicando notevolmente i rischi di incidenti. Quelli che invocano l’inquinamento atmosferico per dimostrare il bene del nucleare che non produce effetto serra non ci dicono come verrebbero smaltite le scorie, radioattive per millenni, che anno dopo anno si accumulano nelle centrali. (Nota)
“Ogni giorno di energia atomica è un giorno di troppo”, firma Greenpeace sulla porta di Brandeburgo. Mentre la Germania, la più grande potenza industriale d’Europa, decide di rinunciare al nucleare con un piano di dismissioni di tutte le centrali da realizzarsi entro il 2022, seguita recentemente dalla Svizzera con amedesima decisione, in Italia la Cassazione ha restituito ai cittadini il diritto di esprimersi con il Referendum del 12 giugno su tre questioni cruciali per il nostro paese: l’acqua (Dossier), l’energia e il diritto.
E poichè si tratta di referendum abrogativi e il vento è una fonte di energia rinnovabile, rechiamoci a votare per provare il piacere di rispondere: Si!
Questa voce è stata pubblicata in
IL BLOG,
Politica e contrassegnata con
nucleare,
referendum. Contrassegna il
permalink.