Verso la barbarie

UnknownUna sentenza deve tener conto del solo diritto e certo non può né deve tenere conto della possibile solvenza del soccombente. Questo principio fonda il diritto nelle cause civili.
A questo principio si richiama anche la Corte Costituzionale e le sentenze emesse dalla Consulta. Ieri alla trasmissione Piazzapulita un ex montiano passato al PD, quello stesso Andrea Romano che il 21 ottobre 14 dichiarava “Io traditore? No, è Renzi che ha fatto propri i valori di Scelta Civica”, ha questa volta dichiarato ingiusta la sentenza della Consulta sulla “legge Fornero” non avvedendosi che questa vera e propria bestemmia mette tutti nella possibilità di giudicare le sentenze anche quando divenute definitive. Tanto più grave la dichiarazione in quanto da un lato il giudizio è stato pronunciato dal massimo organo legislativo, la Corte Costituzionale, che ha il compito di accertare l’illegittimità o meno delle scelte operate dal legislatore ordinario, il Parlamento, dall’altro in quanto ad esternarla è stato un parlamentare (professore di storia, sic!) che rappresenta le Istituzioni e che certamente si dichiara per la legalità.

Non uno dei presenti, il conduttore Corrado Formigli in testa, uno che di politica e non solo poco intende, ha rilevato l’enormità della cosa. Enrico Mentana muto.
Non contento Romano della sua esternazione ha criticato la Corte Costituzionale “per il vizietto di difendere i diritti acquisiti”. Anche qui da parte di nessuno nessun commento.
Insomma si mette in discussione il diritto, i suoi principi e la Corte Costituzionale e nessuno fa una piega. Pare chiaro, ma pare chiaro a pochi e sempre meno, che una sentenza vada rispettata e che la possibilità di rispettarla in sede economica sia altra cosa. Le due cose vanno tenute assolutamente distinte o lo Stato anziché Stato di Diritto rapidamente degenera nello Stato delle banane.

Il soccombente in questo caso è lo Stato, quello Stato che per primo deve difendere il diritto e la Costituzione. Ça va sans dire. Ma lo Stato non ha Cassa.
Ne prendiamo atto, i 18 miliardi per assolvere la sentenza non ci sono. Ma questa insolvenza pur giustificata del debitore non ha alcun diritto di dire la promulga della Corte ingiusta. Non si tratta di un’opinione, ma di ciò che fonda lo Stato nel suo diritto per essere uno Stato di Diritto, lo Stato che assicura la salvaguardia e il rispetto dei diritti e delle libertà dell’uomo, insieme alla garanzia dello stato sociale.
Razionalizzare le scarse risorse distribuendo il possibile tra gli aventi diritto può sembrare operazione corretta, ma lo è solo se la restituzione, perché di restituzione si tratta, è congrua ed equitativa, congrua ed equitativa tra gli aventi diritto senza tirare in ballo altre questioni.

Indubbiamente il Governo e non lo Stato, ha urgenze maggiori che la restituzione del maltolto, perché di maltolto si tratta, ma non si può accettare il principio che non si assolve a un debito perché se ne ha un altro senza violare un altro principio del diritto. Qui non si tratta di distribuire risorse, ma di restituire il maltolto. E il maltolto viene ora restituito da Renzi sotto il nome di “Bonus” secondo la tecnica comunicativa nella misura di un nono (11%) del dovuto pensando di adeguare le pensioni a partire dal 2016.
Orbene il blocco è partito dal 2011 quindi mi aspetto gli arretrati a far data dal 2011 fino al 2015 e che dal 2016 si tenga conto di tutti gli scatti maturati negli anni precedenti. Credete che questo si farà? Ma Renzi chiama la restituzione del maltolto “Bonus” in analogia ad elargizioni fatte dal governo” affinché il grande comunicatore possa abbindolare i minus abens e tutti sono felici di intascare 500 euro non si sa ancora se lordi o netti.

Altra questione: contributivo e retributivo. Tutti ritengono giusto che le pensioni vengano pagate in base ai contributi versati e ritengono quindi ingiusto che le stesse vengano pagate in base a criteri retributivi. Personalmente invece ritengo che le pensioni debbano essere ricevute in un modo congruo in base agli anni lavorati e alla professione svolta in modo da assicurare a tutti una dignitosa vecchiaia, in modo del tutto indipendente dal nome dato al sistema.

La trappola del contributivo sta nel fatto che tardando i giovani a ottenere un contratto di lavoro e il posto fisso, il sistema contributivo non sarà mai in grado di permettere a tutti di ottenere una pensione dignitosa. Senza casa, senza liquidazione, e con pensioni da fame: ecco il futuro. Come sempre si mette giovani contro anziani chiamandolo “patto generazionale”, ma non ho sentito ancora nessuno dire che dal tempo della crisi i nonni aiutano le famiglie con la loro pensione e che i giovani usufruiscono di questo aiuto.
Milioni di disoccupati, ma chi pensate li mantengano? Come pensate si mantengano?
Papà, mamma e nonni. Sono sempre di più i nonni che aiutano le famiglie. L’Italia sta inesorabilmente ipotecando i propri risparmi.

Un candidato alle regionali della Campania, militante di estrema destra ha dichiarato che la sua lista è collegata al PD perché Renzi fa una politica di destra. Vedere per credere.
Caro Renzi a furia di far propri i valori della destra hai ottenuto il 40%, se ottieni anche il consenso della camorra chi ti ferma più. La piega autoritaria del tuo governo striscia in ogni tuo agire e in quello dei tuoi luogo-tenenti, ma grande comunicatore non temere … i polli e le volpi in Italia non si contano. Tira dritto e avanti. Sono una civetta non un gufo.
Rosa Luxemburg ci aveva ammonito: socialismo o barbarie. Solo la cultura ci salverà.

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