Newpro: i nuovi protestanti per una scelta etica nella destinazione dell’otto per mille

La divisione tra cattolici, laici e non credenti rappresentata  nel nostro Paese è una falsità ideologica: la divisione non sta nella fede, ma nell’etica. Siamo di fronte alla presenza di un tabu nazionale ancora infrangibile  che si manifesta come lapsus verbale: identificare  il concetto  di “cattolicesimo” con quello di “cristianesimo”.  Teologi, sacerdoti, intellettuali sembrano non avvertire  la necessità di distinguere tra ‘cattolico’ e ‘cristiano’ nelle loro argomentazioni, sebbene questi due termini rimandino a concezioni profondamente diverse, che oggi spiegano alcune nostre differenze culturali con altri paesi.  Come se cinque secoli fa nel continente europeo non fosse avvenuta quella Riforma Protestante che ha così fortemente contribuito a costituire una  svolta  selettiva culturale, inducendo una vera e propria mutazione  nell’evoluzione  del mondo occidentale. Dalla fede nell’autorità alla autorità della fede.

A 150 anni dall’Unità d’Italia il nostro Paese risulta ancora incompiuto.  Se  allora i Piemontesi  si imbatterono nella “questione meridionale” e  in un conflitto con lo Stato Vaticano, oggi lo Stato Italiano deve affrontare la criminalità organizzata, la corruzione e  contenere l’ingerenza della Chiesa cattolica nelle vicende politiche e istituzionali. Ma la storia non  ripropone le stesse occasioni e dunque non  possiamo avere il  rimpianto per la mancata riforma protestante in Italia, né tantomeno  vogliamo  una riedizione della presa di Porta Pia. Dobbiamo però prendere però che noi siamo cattolici (apostolici-romani) prima ancora di essere cristiani.

Quando trattiamo di una nostra disfunzione nazionale, e invero sono molte le occasioni per farlo, ci piace paragonarci  ad altri paesi europei o agli Stati Uniti  al fine assai poco nobile di trovare conforto quando possiamo riscontrare che “così fan tutti”.  Non ci rendiamo conto però che a parità dei valori di riferimento,  per esempio i valori della libertà e della democrazia, il  comportamento degli italiani  risulta ben diversamente fondato  da quello francese, piuttosto che  tedesco,  anglosassone ,  scandinavo o  americano.  Un esempio per tutti è  il rapporto del cittadino con lo Stato e la gestione della cosa pubblica, la cui differenza è così  profonda  da non sfuggire nemmeno all’attenzione di un distratto turista.  Si tratta della  mentalità, della cultura di un popolo o, per meglio dire, della cultura che fa degli uomini un popolo. E se è vero che il cristianesimo costituisce uno dei fondamenti della nostra cultura-identità occidentale è  però vero anche che il rapporto con l’autorità si presenta a noi italiani in modo perverso.

Consideriamo alcuni tratti  caratteristici della etica protestante: da una parte una cultura che pone l’ individuo in rapporto diretto con Dio (l’autorità della fede) e in rapporto con i propri simili attraverso l’identificazione e il riconoscimento nello Stato (il Diritto), dall’altra una cultura dove l’individuo si relaziona con Dio attraverso i Dogmi della Chiesa (la fede nell’autorità)  concependo una società come somma non d’individui ma di ‘famiglie’, monadi che vivono lo Stato come un’entità estranea ed ostile. Da una parte  persone in rapporto diretto con Dio e  tramite il diritto  con il proprio simile,  le quali,  avendo consapevolezza in quanto religiose di essere peccatori, sanno che si salveranno per sola grazia e quindi saranno condotte ad assumere un personale impegno nel mondo vissuto nella libertà e nella responsabilità.   Un impegno che si deve poter esprimere pienamente nella quotidianità della vita e nel lavoro, tanto per i religiosi che per i laici.

in occasione della denuncia dei redditi 2011 ci presentiamo come  nuovi protestanti (newpro) che intendono manifestare con un atto di protesta rivolto alla Chiesa di Roma la maturità raggiunta di persone consapevoli e responsabili, padroni della propria esistenza,  esprimendo al di qua delle nostre fedi religiose e convinzioni politiche la scelta dell‘ otto per mille a favore della Chiesa Valdese o della Chiesa Evangelica Luterana.

Ci rivolgiamo con il seguente appello alla buona volontà di tutti i cristiani, dei laici, dei non credenti, di tutti coloro che  vogliono essere e i loro figli  crescere come le persone che desiderano incontrare: sono un cittadino onesto e pago le tasse, scelgo di destinare l’otto per mille alla Chiesa Valdese o alla Chiesa Evangelica Luterana.